Family Yoga: con Stéphanie Gioco Yoga per tutta la famiglia all’Isola non trovata

3 Mag, 2022
silvialombardo

GIOCO YOGA PER FAMIGLIE
con Stéphanie Mar
https://www.facebook.com/SitaYouthYoga

PROSSIMO APPUNTAMENTO
SABATO 17 MARZO ALLE 10:30 PRESSO
L’ISOLA NON TROVATA, Via Dante De Blasi 104 – Monteverde
…via alle prenotazioni! (0664494838)
https://www.facebook.com/events/1990220357657954/

Ogni tanto, come sapete, coinvolgiamo anche papà nelle nostre scorribande. Quando gli ho detto “Andiamo a fare Yoga per tutta la famiglia la sua reazione è stata quella di tutti coloro che, avendo un temperamento elettrico e non riuscendo a star fermi due secondi, si spaventano “Yoga? Eccola là, diventerò nevrastenico a dover stare fermo!”

A essere onesti, sarebbe stata anche la mia risposta di 10 anni fa, quando ancora non conoscevo questa splendida disciplina. Se sto più di 2 giorni a casa divento matta, per farmi stare zitta mi devono sparare, ma fammi fare un’ora di yoga (meglio se con la persona giusta) e uscirò da questa esperienza calma, rilassata e con la voglia di cibarmi di tisane e germogli di soia per il resto della vita (o fino alla prossima insegna “ristorante”. La mia volontà è debole assai).

Dicevo, meglio se con la persona giusta. E all’Isola non trovata la persona giusta l’abbiamo proprio incontrata!

stephanie
La “nostra” Stéphanie Mar

Stéphanie Mar è stata, per una mattina, la nostra insegnante di Yoga per tutta la famiglia. Si è specializzata in giro per il mondo, completando la sua formazione di insegnante di Hata Yoga in India presso la Rishikul Yogshala di Rishikesh. È Conuselor Relazionale (S.I.C.O.F)massoterapeuta Californiano (Metodo Esalen, con Ingrid May) e pratica regolarmente meditazione Vipassana (la meditazione è quella cosa mediante la quale ho visto una delle mie migliori amiche passare dallo stato Un giorno di ordinaria follia a quello Tutti insieme appassionatamente. Voi non ci potete credere, ma vi assicuro che funziona).

E poi ha un grande sorriso benefico e la capacità di raccontare storie e affascinare i più piccoli. Ma soprattutto, a un certo punto, il clima era così bello che siamo arrivati a fare pure un momento di acroyoga, o yoga acrobatico, nel quale io ho realizzato un sogno che ho da quando vidi Dirty Dancing nel 1989: mi sono ritrovata in sospensione sulle piante dei piedi di papà che mi teneva per mano, e sotto questa casetta umana c’era la piccola Diana, sprezzante del pericolo.

 

Ma cosa possono fare, vi chiederete voi, dei bambini da un anno in su durante una seduta di Gioco Yoga? Prima di tutto, c’è da dire che il bambino è al centro della lezione e il resto della famiglia segue, come è giusto che sia, i suoi ritmi.

giocoyoga
Un momento di FamilYoga all’Isola Non Trovata

Stéphanie è stata bravissima nel coinvolgere i bimbi con età e abilità differenti, durante la stessa sessione di yoga: spiegare il respiro con cannucce, palline leggere leggere, piume volteggianti è stato un primo passo che ci ha poi fatto viaggiare in giro per il mondo con una buffa banda di animali, presi in prestito dalle posizioni dello yoga che sono, appunto, nate dall’osservazione della natura. Una storia fantastica attraverso monti, vallate, cieli stellati e acque vorticose, e ostacoli da superarae e mondi da esplorare con posizioni, interazioni, giochi, contatto e oggetti.

Io ve lo racconto da profana ma vorrei lasciare la parola a Stéphanie, alla quale ho chiesto di spiegare cosa succede durante FamilYoga e come nasce questa particolare sfaccettatura del suo lavoro:

Come nasce l’idea di creare un momento di Yoga per famiglie con bambini davvero piccoli?

Ho scoperto l’ esistenza dello yoga per bambini e per famiglie quando vivevo in Spagna e mi è subito parsa una attività geniale. “Quanto avrei voluto che i miei genitori facessero un’ esperienza del genere con me e quanto mi avrebbe fatto bene iniziare a praticare lo yoga sin da piccina”, mi sono detta.
Così ho deciso di offrirlo io, personalmente, alle famiglie ed ai bimbi del “futuro”. Mi sono così formata e certificata a livello internazionale come insegnante di Yoga per bambini e famiglie ed ho integrato la mia formazione come consulente familiare a questa meravigliosa pratica.

Come si sposa la disciplina Yoga con la vita sregolata e frenetica di giovani famiglie in una grande città?

Le famiglie di oggi hanno davvero bisogno di trovare e sperimentare nuove modalità di relazione, la vita quotidiana si trasforma molto spesso in un susseguirsi di contingenze e stressanti “priorità assolute” che rendono la creazione di una serena condivisione familiare una chimera ridotta a pochi momenti che comunque vengono ritagliati nelle nostre giornate con tanti sacrifici.
I bambini ne risentono molto così come i genitori e gli anni passano velocemente… Che ricordi vogliamo creare? Quando arriva il momento “giusto” per stare veramente insieme? Cosa facciamo che sia solo nostro, uniti?

Nel familYoga creiamo uno spazio di gioco e condivisione in cui tutto è possibile perché è proprio tornando bambini che siamo capaci di sentire veramente di cosa i nostri piccoli ed i piccoli che siamo stati abbiano veramente bisogno per consolidare i propri legami e crescere sani.

Qual è il vero significato del Gioco Yogico e quali i benefici per i piccolissimi?

Il gioco Yogico è un’esperienza divertente ed allo stesso tempo molto profonda. I bambini imparano per imitazione dalle figure di riferimento e quindi vedere i propri genitori giocare con il corpo ad imitare gli animali e gli elementi naturali ( la maggior parte delle posture dello yoga imita appunto la natura per assorbirne le caratteristiche benefiche e le energie positive), mettendosi in gioco nel vivere appunto un’esperienza completa del proprio essere, offre loro la fondamentale possibilità di vederli con occhi differenti, lontani dalle continue regole e limitazioni imposte, seppur giustamente, dall’educazione, in una pratica che non ha bisogno di limiti imposti dall’esterno perché già presenti nella pratica stessa, ma naturali. Nello yoga ascoltiamo il nostro corpo, i nostri limiti e gli effetti sia fisici che emotivi che l’esperienza ci porta, liberi di “sbagliare” perché non esiste errore ma solo creatività e libera espressione della propria unicità.

Educare significa letteralmente “tirare fuori” (e ducere) e questo aspetto è il fondamento dello Yoga: tirare fuori le nostre innate potenzialità, caratteristiche, tendenze ed osservarle in maniera tale da capirle ed integrarle senza giudizio, drammatizzarle e trasformarle in qualcosa di positivo. Questo è il modo sano di crescere noi stessi ed i nostri figli: il giudizio ed i limiti imposti ci irrigidiscono talmente tanto da allontanarci dalla nostra vera natura e questo distacco innaturale si ripercuote poi sul nostro futuro come famiglia e sul futuro dei nostri ragazzi, domani.

E i benefici per mamma e papà, e per l’armonia della famiglia?

I genitori possono imparare dai loro piccoli come giocare, come tornare a guardare il mondo in modo più sincero e benefico, possono abbandonare per un po’ la tensione dell’essere perfetti “gestori” delle necessità dei più piccoli rilassandosi nell’energia di base che alimenta la vita è cioè l’Amore.

Con l’avanzare nella pratica i “grandi” sapranno apprendere, osservandoli nella loro espressione più genuina, tantissimo sui propri figli, su come essi vivano le emozioni e le esperienze, su cosa sia per loro la gioia e dove invece si nascondano paure e problematiche inespresse. Così sarà fluido e semplice comunicare anche solo con un abbraccio o un disegno, con una postura o attraverso il respiro o il rilassamento.

Se vogliamo essere una famiglia sana, se vogliamo sentirci uniti ed avere uno spazio “magico” tutto nostro, se vogliamo trasmettere ai nostri bambini una pratica millenaria che possa accompagnarli per tutta la vita donando loro un corpo ed una mente sani ed emozioni equilibrate, beh… allora dedichiamoci ad essere noi stessi, ad ascoltare ed ascoltarci, diventiamo l’esempio vivente di come si possa essere felici semplicemente stando insieme nella gioia. Facciamo Yoga!!!

nb. Stéphanie insegna anche Yoga “per i grandi” il lunedì sera, sempre all’Isola non trovata