Vuoi essere mio amico? Giochiamo insieme con un libro per bambini

3 Mag, 2022
silvialombardo

Parte oggi la nostra nuova rubrica “Niente da fare?”  per consigliare i genitori su attività, giochi e laboratori da fare in casa con i propri figli

VUOI ESSERE MIO AMICO
Eric Carle

Oggi parliamo di un libro, della ricerca di una nuova amicizia e di diffidenza verso chi non conosciamo. Leggiamo “Vuoi essere mio amico?” e proviamo insieme a renderlo interattivo.

Un libro per bambini che parla di amicizia, condivisione, scambio, ora più che mai che la diffidenza, la paura e l’ansia prendono il sopravvento, ricordiamoci di respirare, calmarci e avere semplicemente le giuste accortezze.

Leggiamo un libro con i nostri bambini e rilassiamoci un po’

Mi piace parlare di libri, usarli durante le mie lezioni a scuola o nei laboratori pomeridiani e ancor di più mi piace poterli consigliare a casa a tutti quei genitori che, come me, dedicano momenti importanti alla lettura.

Eric Carle è un autore che amo particolarmente e del quale mi “cibo” spesso nelle mie attività di lettura interattiva con i più piccoli.

Oggi mi piacerebbe leggere con voi “Vuoi essere mio amico?” e consigliarvi come leggere e giocare con questo libro… soprattutto in vista della possibilità che chiudano le scuole.

eric carle vuoi essere mio amico

Se abbiamo i nostri figli a casa, cosa gli facciamo fare?

Non preoccupatevi da oggi su Roma03 parte la rubrica Niente da fare?
Uno spazio “virtuale” di condivisione di giochi, attività, laboratori e idee da poter riproporre serenamente e in autonomia a casa quando siete soli e non avete proprio idea di come intrattenere i vostri piccoli.

Vuoi essere mio amico, titolo del libro per bambini di Eric Carle con cui giocheremo in questo post, è la richiesta che un topolino fa a ogni animale che incontra sulla sua strada: è molto interessante notare che il nostro topolino chiede l’amicizia a chiunque, senza sapere di quale animale si tratti. Solo girando la pagina scopriamo ogni volta chi sia il suo interlocutore.

Per tutte le pagine sembra che il nostro “ricercatore” di amici cammini su un manto d’erba: alla fine si scopre che questa linea verde altro non è che un serpente che gli striscia accanto… che paura!

Meno male che grazie a un nuovo amico, finalmente trovato, si andrà a riparare e mettere al sicuro.

vuoi essere mio amico eric carle

Ora, però, vorrei leggere con voi questo libro, rendendolo interattivo per fornire al bambino un’alfabetizzazione emotiva. 

Quando si parla di emozioni è importante capire su che aspetti vogliamo lavorare

Una fiaba può aiutarci con il lavoro di esternazione di emozioni o sentimenti o con l’espressività fisica e corporea. La meraviglia dell’interattività sta nel plasmare il racconto e il gioco insieme, facendoli viaggiare su due binari diversi e condivisi.

Si può rendere grafica la storia, si può musicare, danzare o addirittura toccare. Possiamo mimarla e viverla.

Quando parliamo di dare corpo e forma a una fiaba stiamo già camminando nel territorio del teatro.

cosa fare in casa con i bambini libri per bambini

Teatralizzare un libro con i bambini

Dopo aver letto la fiaba una/due /tre volte, ci alziamo: questo è il primo ed importantissimo passo per uscire dalle pagine di un libro e, un po’ come accade in Mary Poppins con i quadri, facciamo un salto nella fiaba stessa.

A ogni bambino (se siamo in una classe) assegniamo un animale, se siamo a casa “facciamo finta che” ogni  peluche, bambolotto, pupazzi vari che abbiamo nella stanza diventino uno specifico animale della nostra fiaba.

Lasciamo che sia nostro figlio ad assegnare l’animale specifico a ogni suo giocattolo.

Flavio ha fatto diventare Batman il pavone, Thor l’otaria, Capitan America il coccodrillo e ha giustificato questa scelta perché Capitan America ha lo scudo, rappresentato secondo lui nelle illustrazioni della fiaba dall’uccellino che è in groppa al coccodrillo.

coccodrillo e capitan america

Evviva la fantasia, quella fervida e folle che solo un bambino può avere

Quando tutti gli animali sono assegnati procediamo col mettere tutti in fila i nostri protagonisti e vocalizziamo la storia, invitando i bambini (o nel caso il bambino) a riprodurre suoni e voci di ogni animale

  • E di chi è quella coda?
  • Io lo so/ Non lo so?
  • Vuoi essere mio amico?
  • No No No/Forse no

Oltre a musicare le domande/risposte, possiamo diventare animali e fisicamente rappresentarli con i loro versi.

Così prima cantiamo, poi ci muoviamo in modo che i personaggi della fiaba vengano trasferiti a un’esperienza di movimento libero e creativo.

cosa fare in casa con i bambini libri per bambini

Giochi melodici da abbinare alle letture per bambini

Giochiamo ora facendo dei giochi melodici con accordi musicali se un po’ ci intendiamo di musica (pattern) ripetendo la parola NO! NO! NO! (La risposta eterna e continua alla domanda ormai retorica “Vuoi essere mio amico?”)

Possiamo inventare qualsiasi sequenza ritmica. Sia con una sillaba semplice e musicale (PA) per battere il ritmo toccando il serpente/erba, sia con parole imperative (Avanti, Cammina, Stop, Gira!).

Finché finalmente non arriviamo nella tana dell’amico topolino e qui il gioco si trasforma in un  nascondino “favolizzato” (passatemi il termine inventatissimo!): possiamo creare un rifugio e poi giocare a ripararci all’interno.

La tana, il nascondiglio, la tenda sono luoghi sacri per i bambini in cui possono esternarsi da quel che li circonda e creare un ambiente nuovo in cui depositare un’esperienza personale e privata.

laboratorio tattile per bambini

Dal libro al laboratorio tattile per bambini

Dopo tutti questi giochi, potremmo infine trasformare la nostra storia in un’esperienza tattile, scegliendo dei materiali che meglio rappresentano a livello sensoriale gli animali della nostra fiaba. (carta, ovatta, plastica, pluriball, cellofan, carta stagnola ecc.).

Ogni materiale diventerà un personaggio che applicheremo su una scatola, su dei fogli, un album o un cartellone, riproducendo la nostra fiaba “fatta in casa”.

Raccontare le fiabe ai bambini è un regalo prezioso: ma è un dono ancora maggiore fargliele vivere.