Maria Grazia Maniscalco
Psicologa dello Sviluppo e dell’EducazioneGUARDA GRATUITAMENTE
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La serie è scritta dal gallese Robin Lyons, con un team di sceneggiatori italiani e irlandesi, e disegnata da Ugo Nespolo, uno dei maggiori esponenti della pop art internazionale.
Protagonisti della serie sono YO & YO, due fratelli gemelli di sette anni (un maschietto e una femminuccia) che, grazie alla loro grande immaginazione, viaggiano attraverso mondi sempre diversi, incontrando molti personaggi e prestando loro aiuto quando ne hanno bisogno, scoprendo che due teste ragionano meglio di una. Ad accompagnarli c’è sempre il loro simpatico e fidato cane Ragoo.
Molte volte ho sentito dire che i gemelli hanno un legame “speciale” che li porta ad avere comportamenti simili e a fare scelte simili, addirittura che riescano a pensare o sentire le stesse cose, come nella telepatia: “pensi quello che penso io?” dicono YO e YO prima di lanciarsi in una nuova avventura. Ma è proprio così?
L’essere nati insieme, dunque avere la stessa età e condividere bisogni e obiettivi simili nel corso dello sviluppo, sicuramente fornisce loro la possibilità di conoscersi e identificarsi psicologicamente in misura maggiore rispetto ad altri fratelli e sorelle.
Diversi studi evidenziano che, contrariamente a quanto sembra accadere nelle coppie non gemellari, il fratello gemello assume il ruolo di figura primaria di attaccamento durante il ciclo di vita. A questo si aggiunge la forte influenza esercitata dall’ambiente familiare, che rinforza i comportamenti di attaccamento gemellare: i gemelli, specialmente se monozigoti, sono incoraggiati sin da piccoli a essere simili, a mostrare comportamenti pro sociali (solidarietà, cooperazione) nei confronti del cogemello e a condividere interessi, ambienti sociali, esperienze.
Il co-gemello diviene base sicura nell’esplorazione di nuovi contesti o di nuove interazioni amicali.
Tutti questi elementi ci portano a pensare che i fratelli gemelli siano apparentemente più simili di quanto in realtà lo siano davvero. Ed è proprio quello che possiamo vedere in Yo e Yo, tanto simili fisicamente quanto diversi caratterialmente: YO (lui) è timido e prudente, YO (lei) è estroversa e impulsiva. Lui riflette prima di agire, lei agisce prima di riflettere. Non sempre sono d’accordo e spesso entrano in conflitto, come qualsiasi altra coppia di fratelli.
Influenza genetica a parte, ciò che riveste un ruolo determinante nel modellare lo sviluppo della personalità di ogni bambino sono le influenze ambientali non condivise, quelle cioè non comuni a tutti i membri della famiglia, che agiscono in modo da differenziarli gli uni dagli altri.
Mi riferisco a quelle esperienze che sono uniche per ognuno dei fratelli: la preferenza dei genitori per uno dei figli rispetto agli altri; il loro trattamento differenziato in ragione delle caratteristiche particolari di ciascuno dei bambini; l’essere esposti a influenze extrafamiliari quali, per esempio, gruppi di coetanei o di insegnanti a scuola.
I fratelli possono dunque trovarsi di fronte ambienti considerevolmente diversi e questo favorisce la crescita di ognuno come individuo a sé.
PERCHE’ VI CONSIGLIAMO DI VEDERE Yo&Yo? Perché comunica ai bambini che “l’unione fa la forza” e a noi genitori che riconoscere la diversità e accettarla, ci aiuta a rispettare l’individualità dei nostri figli.
La nostra psicologa dello Sviluppo e dell’Educazione
Maria Grazia Maniscalco